Abbiamo
vissuto un'estate meteorologicamente non calda ma bollente sul piano degli
scenari internazionali e delle possibili ripercussioni sul nostro Paese così
come sulle nostre certezze.
La
preoccupazione principale è stata, o avrebbe dovuto essere, quella delle
violenze e delle minacce all'Occidente e, più in generale alla libertà, da
parte dell'Isis, lo Stato islamico dell'Iraq e della Siria.
Un
manipolo di guerriglieri jihadisti invasati che, in nome di un Dio così lontano
dalla violenza, stanno cercando di imporre il loro potere con una inaudita
crudeltà. Minacciando, uccidendo, perseguitando, cacciando dalle loro case,
violentando le donne, prendendo in ostaggio i bambini e commettendo le peggiori
crudeltà contro i cristiani, le minoranze religiose e, in senso lato, gli "infedeli".